Dicono di me

In questa pagina raccolgo alcuni commenti di critici e fotografi.
Un sentito ringraziamento per i bellissimi pensieri e per avermi permesso di pubblicarli.

  • Paolo Bascheri - 05/09/2015 (Fotografo - Liguria)

    Tutte le tue fotografie sono caratterizzate dalla ricerca, riuscita, di leggerezza, eleganza, luminosità.

  • Francesco Alinari - 18/11/2015 (Fotografo - Milano)

    E' molto bello aver visto tutta le tua evoluzione in questi anni e constatare il livello molto alto raggiunto, sia in termini di tecnica che di estetica.

  • StudioMimmi - 11/10/2014 (Fotografo - Roma)

    Credo che il fascino delle tue immagini non risieda tanto nella parte tecnica o nella posa o nelle luci (che pure ci sono), ma nell'evocazione. Sono foto moderne, si capisce al primo sguardo, ma fanno molto più che un semplice occhiolino al passato. A loro modo ricreano uno spazio immaginario, lo colorano e lo riempiono con quello che è stipato nella mente dell'osservatore. Operazione di non semplice risultato.

  • Raffaele Rinaldi - 08/10/2014 (Fotografo - Palermo)

    Mostri una donna delicata, a volte fragile, pensosa, perfettamente integrata nell'ambiente circostante.

  • Antonio Casillo - 03/08/2014 (Fotografo - Genova)

    La grande cura formale e il modo delicato con cui tratti i soggetti è la cifra stilistica che ti contraddistingue.

  • Araxi Ipekjian - 03/02/2014 (Critico)

    L’artista, con la sua poetica delicata e sensibile, fatta di analisi e osservazione della natura che ci circonda e dell’uomo, con la sua ricerca di ispirazione, coglie dalla realtà urbana e dalla quotidianità l’essenza che va oltre la forma, rivelando la vera espressione di quello che ne è il contenuto.

  • Nicla Ferrari - 12/08/2013 (Critico)

    Nicola Zanichelli predilige il ritratto ambientato, e l'Urban exploration, ovvero l’esplorazione di un patrimonio dismesso e dimenticato. Immortalare edifici abbandonati al tempo e alla natura, tra il fascino della decadenza e il valore della testimonianza diviene un modo per conservare ciò che resta delle nostre origini, e la presenza umana reale o arcaico ologramma che rifiuta di cadere nell’oblio, proietta una nota di sottile mistero.